Roma, 27 novembre 2917. In Italia ogni anno in campo enologico circa 22.000 studenti. Le Scuole Enologiche Italiane assicurano indici occupazionali intorno al 90%. Chi completa la formazione, trova impiego nelle vigne, nelle cantine, nella distribuzione commerciale, nel marketing e nell’enoturismo.
“Il vino come prodotto artigianale ma anche culturale del nostro territorio richiede il supporto di tecnici specializzati di alto livello. Per questo oggi ho partecipato con piacere e orgoglio all’incontro tra il ministro Marco Bussetti la Rete Nazionale Scuole Enologiche. E’ fondamentale che il Miur sostenga e supporti questo importante presidio formativo, che rappresenta anche un fondamentale trampolino occupazionale per molti giovani”.
Così Angela Colmellere, deputato della Lega in Commissione Istruzione, commenta il primo incontro tra ministro e Rete avvenuto questo pomeriggio presso il Miur.
Il vino è cultura e il settore enologico è una risorsa per la crescita e lo sviluppo del tessuto economico italiano.
La Rete delle scuole italiane di enologia è formata da 12 istituti, capofila è il Cerletti di Conegliano che è la più antica scuola enologica italiana, appartenente a Assoenologi
È una rete di scopo che attraverso la collaborazione reciproca si impegna a mantenere queste eccellenze nel campo vitivinicolo. Scuole che formano i migliori enotecnici con competenze immediatamente spendibili nel mondo del lavoro.
"Vista la capacità di proiettare tanti giovani nel mondo del lavoro - conclude l'onorevole Colmellere - accogliamo con entusiasmo l'intenzione di potenziare la rete anche attraverso una piattaforma digitale le best practices del settore".