Per la burocrazia si chiama legge 92/2019. Nei fatti è il provvedimento che, approvato il 20 agosto 2019, avrebbe dovuto riportare sui banchi di scuola l'educazione civica obbligatoria e curricolare, dalla primaria fino alla secondaria di secondo grado. Il condizionale è d'obbligo perché, come spesso accade in Italia, qualcosa è andato storto. Nonostante il via libera all'unanimità alla Camera e la sola astensione del PD al Senato, quando al Governo Lega-M5S subentrò l'alleanza PD-M5S, l'allora ministro Fioramonti bloccò tutto, rinviando l'avvio della riforma al 2020. Il motivo? Dare un'impronta più "green" alle lezioni, proposito poi rimasto sulla carta. Ma nel frattempo il pasticcio era stato fatto. Sono passati mesi e dal ministro Azzolina, in altre faccende affaccendata, non sono arrivate le attese linee guida, ovvero le istruzioni per l'uso per dirigenti scolastici e insegnanti.
Il 5 giugno, in occasione del dibattito sul contestato Decreto scuola, il Governo ha accolto un ordine del giorno del primo firmatario della legge, il deputato leghista Massimiliano Capitanio, impegnandosi a emanare il prima possibile le linee guida e attuare la legge da settembre.
"Quella era stata una norma lungimirante, un provvedimento paradossalmente tarato sulla gestione di una pandemia: abbiamo previsto il ritorno sui banchi di scuole della condivisione delle regole, della valorizzazione dei diritti e delle regole, del rispetto di quella Costituzione che avete sistematicamente calpestato a colpi di DPCM e fiducie. Non solo. In quella legge ci sono le basi per l’educazione alla cittadinanza digitale, uno zainetto di conoscenze indispensabili per tutti quei bambini costretti in questi mesi a lavorare su smartphone e tablet e quindi più sottoposti a rischi quali dipendenze digitali, cyberbullismo, stalking, porpnografia, pirateria", ha detto l'onorevole Capitanio nel suo intervento in aula. "Questo ordine del giorno è l’ultimo appello, è l’offerta di un esame di riparazione: varate definitivamente le linee guida per l’educazione civica obbligatoria e curricolare. Avete lasciato la Costituzione, le regole, i diritti, i doveri, le speranze del mondo della scuola fuori dal Parlamento. Riportatele almeno in classe".
LE NOVITA'
Tra le principali novità introdotte dalla legge il voto in pagella, l'inserimento della materia negli esami di terza media e maturità, l'istituzione di un premio per le buone pratiche, 4 milioni per la formazione dei docenti, il focus sull'educazione alla cittadinanza digitale.