Milano. I Kodo, tradizionali percussionisti Giapponesi dell’Isola di Sado, portano in scena a Milano il nuovo spettacolo Evolution, una roboante kermesse di brani che esplorano le infinite possibilità dei tamburi Giapponesi, in accompagnamento con canti, flauti “fue”, altri strumenti a percussione e coreografie. Più che mai focalizzati sul rinnovamento, i Kodo, diretti da Tamasaburo Bando, si propongono quest’anno con degli strumenti tecnologicamente riveduti ed avanzati, ma soprattutto con la presenza degli enormi okedo taiko e hirado, grancasse da solista a forma barile che vengono percosse con grossi bastoni di volta in volta diversi, producendo l’enorme varietà di suoni che ieri sera ha fatto vibrare il teatro di una ritmo primordiale ed evocativo. Nati per accompagnare i guerrieri in battaglia allo scopo di propiziare la vittoria ed esaltare gli animi predisponendoli alla sacralità del loro compito, oggi i kodo costituiscono un coinvolgente punto di vista sul Giappone, una civiltà millenaria di imparagonabile cultura e splendore, che ha saputo coniugare l’avanzamento tecnologico con il mantenimento di rigide tradizioni antiche e folkloristiche usanze locali. Tutto questo filtra e si diffonde nello spettacolo Evolution, dove il suono emana dalle pelli ora spolverate con le dita, grattate con le unghie nella giocosa “Color” ora percosse con strumenti le cui forme, materiali e metodi produttivi sono oggetto della ricerca più avanzata, come in “Ayaori”. Anche la tradizione, intatta ma rinnovata nel linguaggio espressivo e nei contenuti, si esprime attraverso brani di grande intensità e colore, da “Rasen” dal profondo e potente tono marziale e rituale al raffinato “Ake no Myojo” una marcia cantata con le lanterne, ad altri celebrativi e leggiadri come l’intro “Kei Kei” e la corale chiusura. I Kodo si confermano come un’esperienza sensoriale coinvolgente, di grande impatto espressivo e valore artistico. Da non perdere.
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Kodo evolution, l'emozione delle percussioni
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