Giovedì, 28 Marzo 2024

La legge è uguale per tutti? La ricetta della Bicocca

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Milano. La legge è uguale per tutti? Se fosse scritta in un linguaggio comprensibile sarebbe un primo passo. Se ne è parlato oggi all’Università di Milano-Bicocca nel workshop organizzato dal dipartimento di giurisprudenza e dalla società GLOBO srl.

 

Semplificare la pubblica amministrazione significa anche rendere più comprensibili le norme per il cittadino all’interno di quel processo conosciuto come “sburocratizzazione”.

Quello delle norme chiare e semplici è un mito ereditato dalle filosofie dell’epoca moderna. Tuttavia queste posizioni sono state ampiamente superate dai moderni studi di linguistica e di filosofia analitica che hanno dimostrato come l’informatica può diventare fondamentale per rappresentare la norma in modo che possa essere compresa meglio dai cittadini.

“L’interpretazione della norma è collegata alla comprensione del linguaggio e parlare di chiarezza della norma è talvolta ambiguo perché la capacità di capire una norma dipende dalla competenza del lettore” ha evidenziato Andrea Rossetti, professore di informativa giuridica all’Università di Milano-Bicocca. “Il problema però non è quello di rincorrere la chiarezza della norma, ma di renderla facilmente fruibile al cittadino”.

Giancarlo Taddei Elmi del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha osservato come bisogna partire dal riconsiderare il ruolo del giurista che non è solo quella di redigere le norme, ma anche di interpretare il loro linguaggio. Da questo punto di vista i sistemi informativi diventano strumenti per garantire la qualità della produzione della norma e la sua divulgazione a un pubblico sempre più ampio.

Marina Pietrangelo del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha approfondito il tema della lingua, del diritto e dell’information technology che oggi diventa uno strumento per avvicinare il cittadino alla norma e quindi alla pubblica amministrazione.

Apprezzatissima la presenza di Leonardo Salvemini del Comitato Legislativo della Regione Lombardia che ha portato la propria esperienza sulle modalità con cui le leggi sono costruite dal livello centrale al livello regionale. Fondamentale il focus su come l’aspetto comunicativo debba diventare fondamentale “bisogna avere coraggio nel comunicare la norma”. Altro aspetto strategico che Leonardo Salvemini ha sottolineato è relativo alla necessità di monitorare l’applicazione della norma e i suoi impatti anche dal punto di vista della percezione da parte dei cittadini.

Dal livello regionale si è passati al tema della redazione delle norme comunali attraverso la testimonianza di Giovanni Sciuto, architetto e pianificatore territoriale, che ha parlato dell’esperienza di redazione del regolamento comunale di Dalmine. Un regolamento costruito con metodi e strumenti dell’information technology che garantiscono di aggiornare e consultare il nuovo regolamento comunale in modo semplice.

La mattina si è conclusa con l’intervento di Marco Deligios, presidente dalla GLOBO srl, che ha parlato della collaborazione tra il legislatore e gli informatici, il primo che produce la norma e i secondi che devono individuare gli strumenti più appropriati per redigere gli atti di legge e per dare loro una rappresentazione standard, univoca e semplice. Una giornata importate, che ancora una volta ha posto la Lombardia al centro di un importante progetto per il continuo miglioramento della pubblica amministrazione italiana.