Giovedì, 28 Marzo 2024

Decreti sicurezza, M5S spaccato sulle navi Ong

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Roma. 21 deputati del Movimento 5 Stelle si dissociano dalla maggioranza sui temi del contrasto all'immigrazione clandestina. E' caos sulla riforma dei Decreti sicurezza di Matteo Salvini. Gli emendamenti per evitare multe e confische alle nave di trafficanti e Ong ha spaccato il Movimento 5 Stelle. Non solo. I parlamentari della Lega Simona Bordonali e Igor Iezzi (nella foto con i colleghi della Commissione) si sono accorti della "riapparizione" di alcuni emendamenti che erano stati dapprima messi da parte e poi, all'ultimo momento, rimessi in votazione senza alcuna comunicazione diretta.

In particolare un emendamento di 21 deputati di M5S "dissenzienti" rispetto ad alcuni contenuti del decreto sicurezza è stato bocciato dalla Commissione Affari costituzionali della Camera, dove i parlamentari del Movimento hanno votato contro di esso, seguendo il parere del governo e dei relatori, Vittoria Baldino (M5s) e Carmelo Miceli, e riaprendo una nuova 'frattura' nel Movimento stesso. La Lega ha pero' protestato sulle modalita' del voto. I 21 non fanno parte della Commissione. Il decreto abroga le norme del decreto sicurezza del governo gialloverde che prevede le multe alle navi delle Ong e il sequestro del natante. L'emendamento dei 21 concorda con il testo del decreto nell'abrogazione delle super-multe, ma mantiene la confisca del natante. L'emendamento era stato ritirato, come un altro simile ritirato ieri (identico ad uno di Lega e Fdi), ma poi nel pomeriggio riammesso e votato. La Lega, con il capogruppo Igor Iezzi ha protestato, sostenendo l'irregolarita' del voto per la procedura non corretta di riammissione al voto: "su un emendamento cosi' importante ci voleva una discussione; noi credevamo che fosse stato ritirato e invece e' stato riammesso e votato in un attimo". 

IL GIALLO DELLE MAIL

Il deputato M5S Luca Frusone ha inviato una mail formale alla presidenza della Commissione I per chiedere spiegazioni sul ritiro non concordato di due suoi emendamenti, i numeri 1.106 e 1.140. Dello stesso tenore la lettera del deputato Alvise Maniero in merito al misterioso ritiro di due emendamenti a sua prima firma, il 1.155 e il 1.182.