Domenica, 08 Dicembre 2024

Le Regioni chiedono di proseguire con la flat tax

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Alcuni dei governatori delle principali regioni italiane, prevalentemente di espressione leghista, chiedono al Governo e ai partiti di andare avanti con le politiche di flat tax, che oggi prevedono una tassazione al 15% per i redditi fino a 65.000 euro.

"Gli italiani non si aspettano nuove tasse, ma scelte responsabili e concrete anche per fronteggiare carovita e inflazione. La flat tax al 15% e' gia' realta' per due milioni di partite Iva, rafforzarla ed estenderla a famiglie e imprese e' un obiettivo ambizioso ma necessario e che si puo' raggiungere nell'arco di una legislatura. E' invece da evitare, senza se e senza ma, la patrimoniale che aumenterebbe la pressione fiscale". Lo dicono i governatori della Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Attilio Fontana (Lombardia), Maurizio Fugatti (Trentino Alto Adige), Christian Solinas (Sardegna), Donatella Tesei (umbria) e Luca Zaia (veneto).

Sul tema è intervenuto anche il tesoriere della Lega, l'onorevole Giulio Centemero, ospitato dal blog di Nicola Porro. "Se in termini di Pil la situazione del Paese è nella sostanza identica a quella del 2018, sono due indicatori ad essere cambiati drammaticamente: il debito pubblico, che in rapporto al Pil è aumentato dal 134 al 147 per cento, dopo aver toccato un massimo del 155 per cento nel 2020, e l’inflazione, che ha superato il 7 per cento, toccando a giugno i valori del gennaio 1986 - ha spiegato Centemero - A influenzare la nostra situazione economica, ci sono variabili esogene, che non dipendono da noi – una tra tutte il costo di certe fonti di energia – ma anche fattori che sono interamente nel nostro controllo e su questi si può e si deve agire, ed uno strumento efficace è in primo luogo portare a termine il programma proposto dalla Lega nel 2018. Alcune delle nostre proposte sono in fase di approvazione o approvate, come la riforma del contenzioso tributario e l’inversione dell’onere della prova in materia tributaria. Il percorso di altre è stato interrotto dalla caduta del governo Conte. Fra queste, la flat tax e la pace fiscale, assolutamente indispensabili per la ripartenza del Paese. Con la Legge di bilancio 2019 è stata introdotta la “mini flat tax”, ovvero l’estensione fino a 65 mila euro di fatturato del regime dei minimi per le partite Iva. Secondo l’Osservatorio sulle partite Iva del MEF, nel 2021 hanno aderito a questo regime 239.203 contribuenti, pari al 43,5 per cento delle nuove aperture, con un contributo significativo all’emersione del sommerso e un notevole recupero di gettito. Il passo successivo sarà quello di estendere il regime ad un fatturato fino a 100 mila euro. Per favorire la ripresa, e in attesa di una ridefinizione complessiva del sistema di imposizione sul reddito, proponiamo inoltre l’adozione della flat tax incrementale, che assoggetta a imposta sostitutiva gli incrementi di Irpef e Ires, incentivando l’emersione dell’economia sommersa e non penalizzando la crescita delle aziende".