Sabato, 27 Luglio 2024

Ecco perché la Lega di Salvini continua a crescere

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E' di pochi giorni fa il sondaggio di Affariitaliani.it (leggi) che attribuisce alla Lega di Matteo Salvini un forte incremento nelle preferenze con un balzo al 16,7%. Il partito, in effetti,  sembra aver riacquistato una certa attrattività nei confronti dell'elettorato e, secondo gli analisti, i motivi sono abbastanza chiari. La Lega ha deciso di concentrare la propria campagna elettorale su pochi e concreti obiettivi:

detassazione (flat tax al 15%),

sicurezza (non solo controllo dell'immigrazione, ma maggiori presìdi nei centri urbani e sui mezzi pubblici),

autonomia (più poteri alle regioni per gestire meglio le stesse cifre al momento in capo allo stato centrale, senza penalizzazioni per alcuna regione)

lotta al caro-prezzi (carburanti calmierati, iva azzerata sui beni di prima necessità come pane, pasta e latte)

SICUREZZA. Salvini ha dalla sua la possibilità di presentarsi all'elettorato con i dati che dimostrano la fattibilità delle proposte. Nel 2019, quando Salvini era vicepremier e ministro dell'Interno, gli sbarchi di immigrati irregolari in Italia furono complessivamente 4.120. Un pugno di ferro costato a Salvini i famosi processi in Sicilia. Nel 2022, con ministro l'ex prefetto Lamorgese, solo nei primi 8 mesi gli sbarchi hanno oltrepassato quota 42.000.

FLAT TAX. Salvini ha annunciato poi di voler estendere la flat tax ai lavoratori dipendenti e a che chi denuncia ricavi o compensi fino a 100.000 euro. Già oggi, grazie alla novità voluta dalla Lega, la Flat Tax si applica già alle partite IVA in regime forfettario, ovvero si applica ai titolari di partita IVA che rientrano nel regime forfettario (regime naturale in cui ricadono se ogni anno registrano ricavi o compensi fino a 65mila euro). Questi contribuenti non pagano né IRPEF né IVA o IRAP e non sono soggetti agli ISA. Versano una tassa unica fissa al 15%. Chi avvia una start-up gode addirittura di aliquota al 5% per i primi cinque anni. Di queste misure beneficiano già oltre 2 milioni di partite iva.

AUTONOMIA. Il federalismo e la gestione sussidiaria dello Stato è già prevista dalla Costituzione. Si tratta solo di darne attuazione. La Riforma del Titolo V prevede infatti che "I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa".

Inoltre la Costituzione recita che "Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: rapporti internazionali e con l'Unione europea delle Regioni; commercio con l'estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; previdenza complementare e integrativa;[27] coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.