Milano. Giovanni Bonati, manager e presidente dell'Associazione Cittadinanza Digitale si è preso a cuore il problema dei diritti digitali degli italiani all'estero. Reduce da un importante confronto negli Stati Uniti, racconta la sua esperienza a ilMilano.org
Dottor Bonati, dall'Italia a Phoenix per i diritti digitali?
"Martedì ho avuto l’onore di essere invitato a Phoenix dal Console onorario italiano in Arizona Roberta Gentili-Purcell in coordinamento con il Console generale italiano in California Silvia Chiave per parlare di identità digitale dei cittadini italiani residenti all’estero. Abbiamo presentato le attuali modalità per ottenere l’identità digitale SPID (sistema pubblico di identità digitale) da parte dei cittadini iscritti all’anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE), con particolare riferimento al contesto americano. Ho partecipato all’incontro nell’ambito dell’incarico ricevuto dal Parlamento italiano per la digitalizzazione, la semplificazione e l’informatizzazione della pubblica amministrazione nella XVIII legislatura e come presidente dell’ Associazione Cittadinanza Digitale".
In effetti ogni tanto ci dimentichiamo degli italiani all'estero...
"Il tema della diffusione dell’identità digitale in Italia e all’estero è stato un aspetto strategico nel corso della legislatura che si sta chiudendo e in diverse sedi (si veda per esempio il progetto presentato nel contesto di New York per superare il divario digitale con la pubblica amministrazione italiana) si è parlato della necessità di intervenire per semplificare l’ottenimento dell’account SPID da parte dei cittadini italiani residenti fuori dai confini nazionali. Oggi la diffusione del sistema pubblico di identità digitale in Italia ha raggiunto il 60% dei cittadini maggiorenni e SPID è stato usato nel corso dell’anno 2021 più di 571.000 volte per accedere ai servizi online erogati dalla pubblica amministrazione italiana. Due sono i fattori che hanno determinato questa rapida crescita: il primo dipende dalle politiche messe in atto dal governo italiano, che stanno rendendo sempre più necessario avere una identità digitale per accedere ai servizi pubblici in modalità telematica, e il secondo è relativo all’impulso dato dalla pandemia Covid-19, che ha spinto gli italiani a interagire sempre più digitalmente con la pubblica amministrazione durante il periodo di lockdown. Attualmente quasi 32.000.000 di cittadini italiani maggiorenni hanno ottenuto l’identità digitale SPID e il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) ha tra i suoi obiettivi quello di diffondere l’identità digitale al 70% della popolazione italiana entro il 2026".
Spid e Aire sono allineati?
"L’identità digitale SPID è importante non solo per le persone residenti in Italia, ma anche per i cittadini italiani residenti all’estero che sono iscritti all’AIRE (anagrafe degli italiani all’estero). Si tratta di un registro anagrafico istituito con la Legge 27/10/1988, n. 470 che contiene le informazioni dei cittadini italiani che risiedono all’estero da almeno sei mesi. Il registro AIRE è gestito dalle municipalità locali sulla base delle informazioni raccolte dai Consolati all’estero. Essere registrato all’AIRE è necessario per esercitare i propri diritti di cittadino italiano come, per esempio, votare per corrispondenza durante le elezioni nazionali, regionali e per i referendum, ottenere la patente di guida, la carta di identità e altre certificazioni. Oggi i cittadini italiani residenti all’estero iscritti all’AIRE sono circa 5.800.000 di cui circa il 40% si trova in America ed è molto interessante osservare come oltre il 25% di essi ha più di 60 anni".
Perché è importante la digitalizzazione per gli italiani all'estero
Essere in possesso dell’identità digitale SPID sta diventando sempre più necessario quindi non solo per i residenti in Italia, ma anche per i cittadini italiani residenti all’estero che frequentemente hanno la necessità di accedere ai servizi erogati da una pubblica amministrazione italiana, come per esempio:
dichiarare il possesso di un immobile in Italia che genera reddito poiché dato in affitto all’interno del sistema informativo dell’Agenzia delle entrate
consultare una diagnosi medica nel sistema informative sanitario (SISS)
chiedere il riscatto ai fini pensionistici del periodo del proprio corso di studi universitari nel sistema informativo dell’Istituto nazionale di previdenza sociale (INPS)
richiedere la produzione di un certificato anagrafico nel sistema informativo dell’anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR)
Qualunque cittadino italiano residente nel mondo può richiedere SPID, assicurandosi di essere in possesso di:
un documento di identità valido (carta di identità, passaporto o patente di guida)
un codice fiscale valido, dimostrato attraverso qualunque documento (tessera sanitaria, codice fiscale, certificato di attribuzione, etc.)
un indirizzo email
un numero di telefono cellulare italiano o estero
Una volta in possesso di questi requisiti è possibile collegarsi al sito internet www.spid.gov.it, disponibile anche in lingua inglese, e seguire le istruzioni per ottenere la propria identità digitale SPID. L’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) ha attualmente autorizzato nove società (identity providers) a emettere l’identità digitale SPID a tutti i cittadini che ne abbiamo i requisiti. Gli identity providers (di cui uno pubblico, Poste Italiane spa, e gli altri privati) hanno il compito di verificare l’identità del cittadino prima di rilasciare l’account SPID.
Un cittadino italiano residente all’estero ha diverse modalità per dimostrare la propria identità a un identity provider:
in persona (difficilmente applicabile per motivi logistici)
attraverso webcam (semplice e intuitivo)
attraverso la carta di identità (CIE) o il passaporto elettronico previa l’installazione sul proprio smartphone di un’apposita App
attraverso la carta di identità elettronica (CIE), la carta nazionale dei servizi (CIE), una carta nazionale dei servizi (CSN), una firma digitale con l’aiuto di un lettore di smart card e il PIN del dispositivo utilizzato
attraverso un file audio-video
I nodi da sciogliere
Purtroppo, nonostante i rapporti con gli enti pubblici nazionali stiano diventando sempre più digitali, l’utilizzo dei servizi online della pubblica amministrazione italiana è ancora basso a causa dell’esistenza di un divario digitale (digital divide) che lascia ancora esclusi numerosi cittadini con particolari condizioni di reddito, istruzione, connettività, età, lingua, provenienza geografica, etc. Recenti analisi internazionali (Digital Economy and Society Index 2022) hanno certificato come l’utilizzo dei servizi pubblici digitali italiani sia insoddisfacente proprio a causa del livello di competenza dei cittadini, tale da non permettere il pieno accesso a tutti gli strumenti di democrazia digitale.
Questi problemi sono presenti anche per i cittadini italiani residenti all’estero che si scontrano per diverse ragioni con una serie di scogli già nel momento in cui richiedono il proprio account SPID:
gli identity provider forniscono spiegazioni per l’ottenimento di SPID esclusivamente in lingua italiana
ci sono situazioni di digital divide dovute all’età dei cittadini e alla competenza nell’utilizzo delle tecnologie online
talvolta gli operatori telefonici stranieri non permettono di ricevere i messaggi contenenti le credenziali SPID del cittadino
al cambio di un’operatore telefonico talvolta si incontrano difficoltà nella riassociazione del nuovo numero telefonico alla propria identità digitale
per alcuni cittadini il costo (circa € 10,00) per ottenere in modo semplice la propria identità digitale può essere elevato
qualora la tessera sanitaria sia scaduta, ottenere un documento che attesti il codice fiscale può richiedere un periodo attesa talvolta piuttosto lungo
alcuni identity provider non sono abilitati al rilascio delle credenziali SPID fuori dai confini europei
la mancanza di sportelli fisici di assistenza all’estero priva i cittadini di un supporto, garantito in Italia dagli uffici postali
Occorre osservare ad ogni modo che, una volta ottenuta l’identità digitale SPID superando le possibili criticità sopra citate, il suo utilizzo risulta semplice sia per i cittadini italiani residenti nel paese che per quelli residenti all’estero.
Nella XIX legislatura che si appresta a iniziare è quindi importante portare avanti la strategia di semplificazione delle procedure operative per l’ottenimento dell’identità digitale SPID, di ottimizzazione della comunicazione e di potenziamento dei canali di assistenza. Questa strategia deve seguire il percorso tracciato il 26 gennaio 2022 dalla Commissione europea che ha promosso l’identificazione di un insieme di principi generali affinchè il processo di trasformazione digitale del prossimo decennio sia centrato sui diritti umani tra i quali figura prioritariamente l’accesso alle tecnologie digitali.
Questo percorso deve valorizzare gli attori locali che sono più vicini ai cittadini italiani residenti all’estero e in grado di raccoglierne le singole esigenze, quali i Consolati.
In questo contesto sono importanti, per esempio, le azioni che sta ponendo in essere Poste Italiane spa, annunciate proprio in concomitanza con l’incontro tenuto a Phoenix e accolte con estremo favore dagli italiani residenti in Arizona e in California, che prevedono una traduzione in differenti lingue delle procedure per richiedere SPID e l’attivazione di un supporto online dedicato agli iscritti all’AIRE.